giovedì 3 settembre 2009

Baby-fenomeni

Ormai è la cruda realtà, nel calcio l’età media degli acquisti si sta abbassando e si punta a comprare giovanissimi talenti in erba facendoli crescere nel proprio settore giovanile. L’esempio più lampante è la storia di Lionel Messi, acquistato a 11 anni dal Barcellona che lo ha curato e lo ha fatto crescere sotto tutti i punti di vista creando un vero e proprio fuoriclasse. Ma di esempi possono essercene tantissimi, come Savio Nsereko o Hamsik, presi adolescenti dal Brescia e rivenduti a peso d’oro negli anni a seguire. Ed è anche vero che molti giocatori fanno innamorare i presidenti tramite video sulla rete che mostrano tutte le loro grazie calcistiche e che spesso risultano acquisti veramente azzeccati (la leggenda narra che Mauro Zarate sia stato adocchiato da Lotito tramite Youtube…). E sfruttando queste due caratteristiche del calcio moderno molti utenti di Youtube mettono video di piccoli conoscenti o parenti mentre mostrano i loro numeri e i loro gol.
Ma è veramente un affare comprare questi baby-fenomeni? Io sono dell’idea che più un calciatore è giovane e più a possibilità di correggere i propri difetti comportamentali, atletici, tattici e tecnici: se prendi un giocatore che ha 24 anni e che probabilmente sono 14/15 anni che gioca a pallone e che magari ha cambiato 3/4 volte squadra e metodi di lavoro è difficile correggerlo tecnicamente e tatticamente, quindi deve adattarsi al tuo modulo e al tuo modo di giocare magari non esprimendo al meglio il suo talento. Se invece si imposta un singolo modulo di gioco sin da i pulcini e si prende un giocatore dai 6 ai 16 anni che ha un talento fuori dal comune lo si può far maturare nel modo giusto per farlo diventare un campione e magari rivenderlo a buon prezzo. E’ tutta una questione di struttura societaria; l’Arsenal è effettivamente una delle migliori squadre al Mondo e negli ultimi anni a speso praticamente un decimo di quanto hanno speso gli altri top club inglesi perché ha adottato una politica giovanile quasi unica al Mondo: la maggior spesa sta nel servizio di Scouting e nella spesa per gli osservatori che sono praticamente in ogni angolo del mondo e che ogni mese inviano sui 50 rapporti per ogni nazione, poi viene “acquistato” il giovane per cifre veramente irrisorie e viene offerto il lavoro ai genitori e la casa per la famiglia, il giovane viene aggregato alle giovanili che hanno tutte lo stesso modulo e gli allenatori sono tutti ex giocatori esperti, viene seguito da degli psicologi in caso di problemi comportamentali e frequenta gratuitamente le migliori scuole possibili. In tutto questo processo il giovane cresce sotto tutti i punti di vista e poi si hanno Fabregas, Vela, Anderson, Clishy & Co. che valgono milioni e milioni di euro e sono un patrimonio del calcio mondiale.
Ecco 3 baby fenomeni particolarmente interessanti poi sta a voi giudicare se sono adatti al calcio vero:

Bruninho: classe 1998, è considerato il nuovo Ronaldinho e i numeri sono chiari: 541 rati in 5 campionati di fustal (calcetto) per il fenomeno brasiliano che ha gia attirato le attenzioni dei soliti club europei…




Rhain Davis: classe 1997, piccolo fenomeno australiano acquistato dal Man Utd che spera di fare di lui il nuovo Cristiano Ronaldo, è stato notato da dei video su youtube ed è stato portato subito in Inghilterra con il metodo studio-casa-lavoro genitori





Yavru Kartal Muhammed: classe 1996, anche lui il nuovo Ronaldinho, solo che stavolta è turco e gioca nel besiktas, si dice che il Barcellona lo abbia gia prenotato per quando avrà 13 anni…





Poi pubblicherò altri video e magari farò schede un po’ più complete.

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